Il suicidio di Alinne Araújo e la mancanza di rispetto per la sofferenza altrui

L’influencer Alinne Araújo, 24 anni, è caduta dal nono piano dell’edificio in cui viveva a Recreio dos Bandeirantes, Rio de Janeiro. Il principale sospetto è che si sia suicidata.

 

Il fatto

Alinne si stava preparando al matrimonio quando, il giorno prima della cerimonia, il suo fidanzato, tramite messaggio di testo, gli ha scritto che aveva rinunciato a tutto.

Riferendo del suo dramma sul suo account Instagram, la ragazza racconta che ha ricevuto il messaggio mentre guidava, ha quindi sbandato con l’auto rischiando di morire. Ma ha detto che l’intervento di Dio le ha evitato il peggio.

Successivamente ha comunicato ai suoi ‘followers’ che la cerimonia avrebbe comunque avuto luogo e che si sarebbe sposata con se stessa, un suo modo per superare la delusione.

Le immagini del matrimonio sono state pubblicate su Instagram. Tra le parole d’incoraggiamento c’erano anche persone che dicevano che lei voleva semplicemente apparire, facendo uno stratagemma di marketing.

Tuttavia, ha ribattuto nelle sue Storie tali accuse:

Non so da dove traggano che voglio commercializzare e promuovere me stessa”. Almeno fosse, perché non auguro al mio peggior nemico il dolore che sto soffrendo (…) Non ho bisogno dei media o del marketing, niente di tutto questo (…) Solo posso essere ciò che posso essere. È bello fare marketing su una sposa abbandonata all’altare.

In un’intervista al giornale “Il Giorno”, la zia dell’influencer ha detto che sua nipote era a casa con sua madre e con la cameriera quando è successa la tragedia. La cameriera ha provato persino a trascinarla dentro senza riuscirci.

Casi come questi ci colpiscono per i dettagli e ci fanno riflettere sul comportamento di determinate persone sui social network. Soprattutto quelli che fanno solo commenti negativi, i cosiddetti odiatori.

Sembra che il motivo che ha spinto Alinne al suicidio sia stato causato dalla critica ricevuta dopo aver annunciato il suo matrimonio con se stessa.

 

Sensibilità a fior di pelle

Qualche tempo fa, su Instagram, una ragazza ha chiesto se avesse dovuto vivere o uccidersi. I suoi ‘followers’  (64%) hanno scelto la morte. Subito dopo la ragazza si è gettata dalla finestra dell’edificio in cui viveva.

I social network offrono alle persone una certa protezione nel dire ciò che vogliono, ma la maggior parte non ne misura le conseguenze.

Alinne ha condiviso con i suoi ‘followers’  la sua lotta contro la depressione e l’ansia. Tutti sapevano delle sue condizioni, quindi perché mettere la legna sul fuoco, maledicendo la ragazza con commenti inutili? Tale situazione è stata probabilmente il fattore scatenante.

Le persone che l’hanno criticata per la cerimonia la mattina presto del 16 luglio, hanno cancellato i loro commenti, mentre il profilo di Alinne Araújo ha guadagnato 40.000 followers dopo la sua morte. Non è bizzarro?

Nei commenti diverse persone hanno condiviso la propria vita e principalmente con gli stessi sintomi della depressione. Una ragazza ha commentato: “Un giorno avrò il coraggio di fare la stessa cosa“.

Alcune persone hanno condiviso il fatto di aver tentato il suicidio più volte, mentre altri hanno visto l’opportunità di chiedere aiuto.

Questa è la foto della nostra società oggi: giovani malati dentro, altri insensibili alla sofferenza altrui, dove stiamo finendo? Quale risposta ha il cristiano, come sale della terra, per il nostro mondo oggi?

Ti invitiamo ad ascoltare la testimonianza di alcune persone che con perseveranza e sostegno hanno superato la depressione. Se sei depresso e hai pensato di toglierti la vita, chiedi aiuto al Telefono Amico 199 284 284.